Carmelo Anthony
Carmelo Anthony

E’ da anni il miglior attaccante dell’Nba palla in mano: è stato scelto per acclamazione nel quintetto titolare per l’All Star Game. Non è il miglior giocatore in assoluto e non ha mai vinto un anello (non ci è andato neppure troppo vicino) per colpa di un modo di fare e vivere il basket del tutto personale, un pò naif. Ma quando è in serata, dà slanci di onnipotenza. Carmelo Anthony si è regalato una notte da favola segnando il record di punti al Madison Square Garden con 62 (sessantadue, avete capito bene) punti messi a referto contro i malcapitati Charlotte Bobcats. E il numero sarebbe potuto essere ancora più altisonante se negli ultimi minuti della gara se coach Mike Woodson non avesse preferito regalargli la standing ovation chiedendogli di abbandonare il campo. 23 su 35 da 2, 6 su 11 da tre, percorso netto alla lunetta con un tondo 10 su 10 : insomma non ha neanche voluto strafare, 62 punti economici con un numero di tiri persino limitato pensando al traguardo tagliato. Ovviamente i Knick hanno superato Charlotte – e ci sarebbe mancato altro dopo la prestazione sontuosa della loro stella -interrompendo una striscia di cinque sconfitte consecutive. Orfani di Bargnani bloccato dalla rottura del legamento del gomito e ancora vittima dei soliti  black out mentali, New York è l’eterna incompiuta dell’Nba. Ha speso – e male – negli ultimi anni e ora rischia di essere in stallo. Avrebbe bisogno di stabilità ma nella Grande Mela la pazienza è un’illustre sconosciuta. Anche su Anthony pende un enorme punto interrogativo sul futuro. Nel frattempo si regalerà altre notti da leggenda perchè sarà discontinuo, egoista, egocentrico, naif e quant’altro ma rimane senza discussione il miglior attaccante con la palla in mano che si possa ammirare su un campo di pallacanestro.

Anthony 62 punti da urlo contro Charlotte : frantumato il record al Madison Square Garden
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