I tifosi della Roma lo hanno soprannominato Capitan Futuro, perchè lo vorrebbero come successore di Francesco Totti nel ruolo di capitano della suadra giallorossa. Ma adesso Daniele De Rossi, 25 anni appena compiuti, si candida ad essere il dolce presente per la squadra della capitale.

[oblo_image id=”2″]Con i suoi due spettacolari gol ha tolto dai problemi gli azzurri di Lippi, confermando le sue capacità a livello internazionale. Mentre nella Roma non è considerato più una promessa, anche se la fascia di capitano appartiene ancora a Totti, considerato un “mito” dal giovane centrocampista di Ostia. La doppietta contro la Georgia è arrivata in un momento delicato a livello personale, ma la grande grinta del giocatore è riuscita a prevalere sul dolore affettivo che ha colpito lui e la sua famiglia in seguito a tragici eventi di cronaca. Ma Daniele è un giocatore che in campo ci mette sempre l’anima: in questo avvio di stagione, dopo quattro partite ufficiali,tra Roma e Nazionale, ha già segnato tre reti, come sempre condite da sostanza ed equilibrio messi al servizio dei compagni.

[oblo_image id=”1″]Dopo la partita con la Georgia, Marcello Lippi, anche se non molto contento della prestazione complessiva della squadra, non ha potuto fare a meno di complimentarsi con il giovane centrocampista giallorosso, dicendo: “E’ tra i cinque centrocampisti più forti del mondo. Ho sempre avuto grande considerazione di lui e l’ho inserito in Nazionale quando doveva fare ancora un anno in Under 21. Ma non parlate di mia scommessa vinta, Daniele in Germania sbagliò e pagò con quattro giornate di squalifica (per la gomitata a McBride nella partita con gli Usa) e quando uno paga non deve pagare ulteriormente. Oggi è cambiato psicologicamente ed è cresciuto nell’approccio a certe situazioni”. Insomma il ct della Nazionale lo stima molto e lo vede come perno della futura squadra azzurra. Un’iniezione di gioventù in un gruppo in cui i giovani in genere stentano ad emergere e ad inserirsi stabilmente: Cannavaro ha ormai 35 anni e nessun giovane sembra ancora in grado di sostituire degnamente il muro di Berlino, in attacco Amauri deve diventare italiano, in attesa che Gilardino torni quello di un tempo, a centrocampo le alternative valide stentano a farsi riconoscere, sperando di scovare qualche nuovo talento in un campionato spesso troppo multietnico e che lascia poco spazio ai nostri giovani.

Advertisement