Il ventuno marzo sarebbe stato il novantaquattresimo compleanno della poetessa Alda Marini, che purtroppo è scomparsa nel 2009 lasciandoci però una straordinaria eredità poetica; Ornella Spagnulo, già studiosa delle opere della scrittrice milanese, presenta il suo sentito omaggio alla Merini nel saggio “Alda Merini. La poetessa di tutti”.

Nel testo viene narrata la vita della poetessa e viene analizzata la sua poetica, focalizzandosi in particolar modo su alcune liriche di cui è restituita un’approfondita indagine critica. L’autrice ha deciso di procedere per macro-argomenti, rintracciando le tematiche maggiormente affrontate dalla poetessa: l’identità, l’amore, la poesia, i ricoveri in manicomio e la fede.

Sebbene i primi tre temi siano stati molto frequentati dai poeti, la Merini è riuscita a metterli sotto una luce diversa, sicuramente ancora più intima: l’identità è stata forse la tematica simbolo delle sue liriche, in quanto ogni suo componimento era uno specchio della sua interiorità e della sua incessante ricerca di sé – «A partire dalla poesia scritta a diciassette anni Il gobbo, che fu pubblicata nell’antologia Poesia italiana contemporanea 1909-1949 nel 1950 da Giacinto Spagnoletti e nell’antologia Poetesse del Novecento, curata da Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani – anche se in forma anonima –, l’anno dopo, Alda Merini usa la scrittura per dire io come davanti a uno specchio».

L’amore e la poesia, per la poetessa, sono stati spesso interconnessi: affamata d’amore, ha trovato proprio nell’arte poetica la sua più grande passione e il suo sollievo dalle amarezze dell’esistenza, e sono tante le poesie in cui ha raccontato con fervore dei suoi amori, delle sue relazioni, e di come lei si ponesse nei confronti di questo sentimento. I ricoveri in manicomio subiti nell’arco di quattordici anni, dovuti al suo disturbo bipolare, sono stati trattati con la stessa intensità: la poetessa non ha mai nascosto la sua patologia né i suoi trascorsi in manicomio, anzi, li ha sviscerati nelle sue liriche trovando un senso anche a quelle parentesi dolorose, e dimostrando di saper sempre rinascere dalle sue ceneri. La descrizione del manicomio, inoltre, caratterizza alcune tra le sue più famose liriche, come La Terra Santa; se la poetessa è riuscita a sublimare in immagini religiose quel luogo e quei patimenti della sua anima, non stupisce che ella fu anche una donna credente e dalla fede salda.

Ornella Spagnulo ripercorre le tappe dell’esistenza della Merini relazionandole a queste cinque aree tematiche, facendoci scoprire degli aspetti inediti della poetessa e facendoci appassionare ai suoi versi potenti, istintivi e profondamente onesti.

Casa Editrice: AUGH! Edizioni
Collana: Due Lune
Genere: Saggistica
Pagine: 282
Prezzo: 16,00 €

Contatti

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