[oblo_image id=”6″]Al Museo del Corso di Roma, dal 20 novembre 2007 al 20 marzo 2008, è in programma la mostra “Capolavori dalla Città Proibita. Qianlong e la sua Corte”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma – Museo del Corso – e organizzata da MondoMostre; curatore della rassegna è Gian Carlo Calza.

L’esposizione si propone di illustrare, attraverso trecento capolavori dell’arte cinese provenienti da Pechino, i fasti della vita culturale e di corte nella Città Proibita durante il regno dell’imperatore Qianlong (1736-1796), grande sovrano della dinastia Qing (1644-1911).

[oblo_image id=”8″]Sotto Qianlong la Cina imperiale conobbe un ultimo periodo di splendore e prosperità dovuto alla pace e alla stabilità interna ma anche alle fortunate guerre di conquista in Asia Centrale che ne estesero i confini territoriali fino a raggiungere un territorio più vasto di quello dell’attuale Cina. Tutto questo avveniva proprio mentre gli europei, sulla spinta del colonialismo, bussavano alla porta del gigantesco paese asiatico al fine di guadagnarsi nuovi mercati e terre ricche di materie prime per lo sviluppo industriale.
Questa mostra è davvero interessante perché oltre a ricostruire fedelmente ambienti ed arredi del Palazzo Imperiale di Pechino, essa fa luce su importanti aspetti culturali del regno di Qianlong che coinvolgono anche l’occidente e più da vicino l’Italia.

In Cina non andò soltanto Marco Polo, mercante veneziano presso la corte dell’imperatore mongolo Qubilay Khan nel XIII secolo. Ai cinesi invece è ben più noto l’importantissimo apporto culturale che diedero a partire dalla fine del 1500, i missionari della Compagnia di Gesù. Spinti ad evangelizzare nuovi continenti, i religiosi gesuiti erano allora quanto di meglio poteva offrire l’Europa dal punto di vista culturale. Rispettosi dell’ideologia confuciana e dei suoi riti, latori di un messaggio non solo religioso ma anche scientifico, alcuni di loro furono quindi integrati come funzionari presso la corte di Pechino.

[oblo_image id=”7″]La corte di Qianlong è passata alla storia per essere stata uno splendido cenacolo di eruditi ed artisti anche stranieri; egli infatti si mostrò un sovrano illuminato, aperto e tollerante nei confronti di altre culture e religioni. Dei tanti artisti che accolse a corte, il più importante fu il gesuita e pittore Giuseppe Castiglione (1688-1766), alla cui figura ed alle cui opere artistiche è dedicata un’ampia parte della mostra. Questo missionario italiano giunto in Cina nel 1715, rimase per mezzo secolo al servizio di tre imperatori Qing che gli resero grandi onori per aver portato in Cina tecniche pittoriche allora sconosciute.

Il merito del Castiglione fu infatti quello di aver diffuso a corte l’uso della pittura ad olio, la prospettiva e lo studio della figura umana, nonché aver saputo operare una sintesi tra la pittura occidentale e quella tradizionale cinese.
 
Tra i suoi straordinari dipinti allestiti a Roma, spicca un monumentale ritratto equestre di Qianlong in armatura cerimoniale, notevoli anche i ritratti di imperatrici e concubine. Oltre alle armature, agli sfarzosi abiti cerimoniali ed ai tanti e vari oggetti preziosi (tra cui una esotica collezione di orologi occidentali da tavolo) appartenuti a Qianlong, si potranno ammirare dei rotoli dipinti dallo stesso imperatore. Egli infatti, al pari di altri sovrani cinesi, promosse il culto della sua persona attraverso l’arte: comprese che il dedicarsi a pittura, poesia e calligrafia (le cosidette “tre perfezioni” dell’uomo di cultura confuciano) gli avrebbe conferito una gloria imperitura.

Roma, Museo del Corso: Via del Corso, 320
Tel. 06 6786209 – http://www.museodelcorso.it/

Orario: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10:00 alle 19:00
Info e prenotazioni: 06 661345

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