[oblo_image id=”2″]Malevich, Kandinskij, Chagall, Rodchenko, Tatlin, Lentulov e Goncharova: tutti questi grandi artisti russi sono i protagonisti della mostra ancora in corso per pochi giorni nello spazio espositivo dell’Ara Pacis, rinnovato di recente e caratterizzato da spazi ampi e luminosi.
Le 70 opere esposte dei maestri sopraccitati appartengono alle principali correnti artistiche russe che si svilupparono all’inizio del Novecento (cubofuturismo, astrattismo, costruttivismo, suprematismo). Esse, inoltre, sono state cedute temporaneamente per la realizzazione dell’evento da importanti musei come la Galleria statale Tret’jakov, o da musei regionali più piccoli ma non per questo con dipinti di minor rilievo (musei di Kazan, Kirov, Krasnodar, Saratov, Samara).
La rassegna si è già svolta con successo a Palermo, e con l’arrivo della bella stagione si è trasferita nella Capitale con l’aggiunta di 7 capolavori: “Lo spazzino e gli uccelli” di Chagall (giunto per la prima volta in Italia), “La mietitrice” e “Suprematismo. Composizione non-oggettiva” di Malevich, “Meridionale”, “Muro rosso. Destino”, “Composizione. Ovale grigio” di Kandinskij, nonché “Composizione non-oggettiva” di Rozanova.
“Lo spazzino e gli uccelli” (1914) di Marc Chagall risale al periodo in cui il maestro tornò nella sua città natale, dove lavorò a una serie di quadri poetici, realistici e delicati, come le altre sue tele presenti in mostra, ovvero “Negozio a Vitebsk” (1914) e “Bagno di bimbo” (1916). L’autore e Vasilij Kandinskij sono senza dubbio i pittori russi di inizio Novecento più conosciuti ed acclamati in Italia. Del secondo creativo, fortemente influenzato dalle teorie rivoluzionarie dell’epoca sul colore, è da menzionare per la sua originalità “Mosca. Piazza Rossa”, rappresentante un paesaggio urbano stilizzato e dal sapore fantastico.
[oblo_image id=”1″]Sono molto attenti all’uso delle tonalità cromatiche anche il gruppo dei cosiddetti “cézannisti russi”, che fanno propri gli insegnamenti dell’artista occidentale Cézanne, del postimpressionismo, del fauvismo e del cubismo. Si tratta di raffigurazioni realistiche e dai contorni definiti, come “Piazza della Signoria a Siena” di Konchalovskij, “Paesaggio con chiesa” di Kuprin, “Chiatta e ritratto femminile” di Robert Falk).
Per maggiori approfondimenti su tali personalità artistiche del passato, si rimanda al catalogo della mostra edito da “Silvana Editoriale”.

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