Si possono organizzare grandi eventi sportivi mentre l’attenzione dei media è tutta rivolta agli Europei di calcio? E stata la scommessa – per fortuna vinta – dalla città di Torino che continua a sfruttare l’onda lunga delle Olimpiadi 2006. A distanza di pochi chilometri, la ginnastica ritmica e la canoa hanno conquistato il centro del palcoscenico meritandosi applausi a scena aperta.

[oblo_image id=”1″] Ad aprire le danze sono state le “farfalle azzurre”: il team composto da Emanuela Maccarani, Eva D’Amore, Valentina Rovetta e Nathalie Van Cauwenberghe ha sfiorato il gradino più alto del podio alle spalle della squadra russa nella finale di cerchi e claviette. La medaglia d’argento, tuttavia, conferma le qualità di un gruppo affiatatissimo pronto a prendersi la rivincita già a Pechino. Successo pieno invece nelle 5 funi per Angelica Savrajuc, Daniela Masserono, Elisa Bianchi, Elisa Santoni, Fabrizia D’Ottavia e Marinella Falca che hanno regalato un’esibizione ai limiti della perfezione. Se vi erano pochi dubbi sul valore tecnico delle nostre portacolori, più sorprendente è stata la risposta del pubblico. Oltre ottomila spettatori hanno gremito il Palasport Olimpico lasciandosi ammaliare dall’eleganza uno sport che abbina agonismo e grazia artistica.

[oblo_image id=”2″] Meno raffinata ma altrettanto entusiasmante l’azione di Vladi Panato, leggenda vivente della canoa azzurra, che ha conquistato il nono titolo iridato di C1 nelle acque della Dora Baltea. Nel corso della seconda discesa ha persino domato un eskimo (il ribaltamento del kayak) recuperando incredibilmente la coordinazione fino a tagliare per primo il traguardo. La ciliegina sulla torta in una carriera impareggiabile con l’unico rimpianto di non aver mai potuto partecipare alle Olimpiadi. La disciplina di Panato infatti non è ancor entrata nel programma ufficiale dei Giochi a cinque cerchi. Un oro che fa il paio con quello vinto il giorno prima da Max Benassi nel K1. Da notare con soddisfazione la splendida cornice di pubblico che rende merito all’organizzazione e alla città di Ivrea.

Ora l’attenzione ritornerà perentoriamente al pallone. Ma relegare nell’oblio ginnastica ritmica e canoa sarebbe un peccato capitale. Chi volesse essere rassicurato sulle emozioni che possono regalare questi sport è invitato ad assistere dal vivo alle prossime gare. Mai come in questo caso, è valido il suggerimento provare per credere.