Il giovane talento Antonio Sanabria che milita nel Barcellona B è stato prelevato dalla Roma che sborserà 4,5 milioni di Euro a Giugno: è stato girato in prestito fino al termine dell’attuale stagione al Sassuolo. E’ una soluzione che accontenta tutti: la Roma che comincia a muoversi per il futuro perseguendo la politica dei campioni in nuce da valorizzare e la società emiliana che trova un elemento di qualità pronto per aiutare la squadra nella difficile lotta per la salvezza. Walter Sabatini conferma la lungimiranza di un grande dirigente che ha già costruito una Roma competitiva per il presente ma che comincia a disporre i tasselli per la squadra del futuro con l’imperativo di continuare a insediarsi nelle posizioni di testa. Sarabria è un attaccante che compirà 18 anni a Marzo: paraguaiano di nascita ma blaugrana di passaporto calcistico essendo cresciuto nella straordinaria scuola di calcio che corrisponde al nome delle giovanili del Barcellona. Buon fisico e soprattutto tecnica sopraffina: è uno degli ultimi talenti “sfornati” dal grande laboratorio catalano. Un elemento annotato sul taccuino degli osservatori internazionali da tempo e che la Roma si è assicurata con un’operazione condotta nell’ombra ma che appare una scommessa vincente. Logica anche la scelta di parcheggiare il giovane al Sassuolo al di là delle problematiche burocratiche legate all’inserimento di un giocatore extracomunitario in rosa. All’ombra del Cupolone, ora Sanabria non troverebbe spazio mentre al Sassuolo potrà cominciare a saggiare il nostro campionato prendendo confidenze con le difese della serie A e con un modo di giocare completamente diverso da quello a cui era abituato. Intanto, i dirigenti giallorossi potranno studiarlo per capire come valorizzarne la crescita in futuro. Non è un caso che le squadre che stiano dominando il nostro campionato, Juventus e Roma, stiano monopolizzando il mercato del futuro prelevando e mettendo sotto le proprie grinfie molti dei talenti più puri del pallone del domani. Gestire bene un grande club è anche questo: sono sempre i dettagli a fare la differenza.
