Quel fiume di parole : un video di risposta al femminicidio
Per raccontare una piaga sociale come il femminicidio servono coraggio e libertà espressiva. Bisogna avere qualcosa di interessante da dire e saperlo dire con maestrIa, ma se ci sono questi ingredienti allora è possibile scuotere le anime dello spettatore senza bisogno di alzare la voce e senza usare immagini che cadono nel morboso. Il risultato è un video emozionale ed emozionante che è un atto di ribellione nell'accezione più nobile del termine. Ribellarsi è un diritto, in casi come questo diventa un imperativo. Nessuno si senta escluso.
Ma per capire meglio cosa sia Quel fiume di parole e come sia nata l'idea di un progetto così ambizioso, non c'è niente di meglio che lasciare spazio alle riflessioni di una delle protagoniste che ha messo a disposizione spirito ed arte per regalare parole che rimangono scolpite nella pietra e nell'anima.
Una serie di conferenze, approfondimenti con sociologi e psicologi, una mia sensibilità all’ argomento Femminicidio, ormai divenuto consuetudine. Ecco come nasce questo filmato, sei minuti di un concentrato di sensazioni ed emozioni che trapassano l’ epidermide, toccano l’ anima e scuotono il cuore.
L’ esigenza di dare voce alle tante Mirabelle.
Mirabelle puo’ essere chiunque la vicina di casa, l’ amica, la sorella, ma anche la madre.
La follia e’ li dietro l ‘angolo, ci rende indifesi vulnerabili, fa paura quanto sia breve quel fatidico passo.
Che il pensiero di tutte quelle Anime frantumante da amori folli, possa essere libero di volare per dire no al femminicidio.
Dedico questo alle vittime, ma soprattutto alle loro famiglie e figli che devono convivere con il peso di questo grande dolore.
RINGRAZIO per la realizzazione Giorgia Mangieri, che ha messo materialmente in pratica il mio pensiero e Linda Colella per avergli saputo dar voce.
(Lailly.D)
