Si è conclusa domenica 21 giugno la mostra Matisse Arabesque, presso le Scuderie del Quirinale di Roma, un'occasione per ammirare da vicino le 90 opere. In queste sale sono stati riuniti oli su tela, disegni, bozzetti e costumi teatrali realizzati o ideati dal grande pittore, nonché reperti artistici o archeologici provenienti dall’Oriente da cui Matisse ha tratto costantemente ispirazione nel corso della propria carriera.

I dipinti  provengono da importanti musei europei e americani: il suggestivo quadro “Il pavimento moresco” (1921), per esempio, è stato ceduto temporaneamente dal Philadelphia Museum of Art, mentre tante altre dal Museo Puskin di Mosca e dall’Ermitage di San Pietroburgo, una delle gallerie al mondo più ricche di capolavori firmati da Matisse.

Si può affermare che il maestro sia stato uno dei pittori più rivoluzionari della prima metà del Novecento, sebbene si debba distinguere nettamente il suo operato da quello delle correnti avanguardiste a lui contemporanee. Egli infatti, a differenza del cubismo e del classicismo, ha saputo proporre una nuova concezione dello spazio prendendo spunto proprio dalle amate influenze orientali. In pratica è come se tutte le figure e gli oggetti di una composizione venissero traslati su un unico piano prospettico.

Lungo il percorso espositivo i visitatori si imbattono in nature morte o rappresentazioni di piante e fiori (es. “Edera in fiore”), figure femminili e maschili con abiti orientaleggianti, raffigurazioni di interni dall’atmosfera fiabesca. Una sezione intera, inoltre, è dedicata alla collaborazione di Matisse con la compagnia dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev, per i quali disegnò i costumi del balletto “Le chant du rossignol” che debuttò in scena nel 1920.

Per approfondire meglio le tematiche della mostra, infine, sono state organizzate attività, laboratori e visite guidate per scolaresche o famiglie. Per i dettagli si rimanda al sito ufficiale www.scuderiequirinale.it.

 

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