L’emergenza sanitaria che ha dapprima investito il nostro paese, per poi estendersi a tutto il Vecchio Continente e a quello Americano, ha inevitabilmente sconvolto anche il programma del ciclismo internazionale. Le prime manifestazioni a saltare sono state le grandi classiche del Nord, seguite a ruota dalla Milano-Sanremo prima, dalla Tirreno Adriatico poi e, infine, da tutti e tre i Grandi Giri. Il peggio, tuttavia, è ormai alla spalle e dopo aver adottato un rigido protocollo sanitario che già sta dando i suoi frutti, il ciclismo ha finalmente riacceso i motori, seppur con delle inevitabili limitazioni.
La prima grande corsa a tappe sarà il Tour
Sono già diverse settimane che le corse di un giorno e i Giri nazionali minori sono ripartiti, con il Tour de France che sarà la prima grande corsa a tappe che verrà disputata. La scelta dell’UCI di dare priorità al Tour e di organizzare di conseguenza tutte le restanti manifestazioni previste in calendario, ha destato non poche polemiche. È la prima volta che l’Unione Ciclistica Internazionale manifesta così apertamente la propria predilezione verso la Grand Boucle ed è la prima volta che le altre gare vengono snobbate in questo modo. Se è vero che, come ovvio, il Tour è uno dei motori trainanti di questo sport soprattutto dal punto di vista economico, è altrettanto vero che la storia centenaria del grande ciclismo imporrebbe di rispettare anche le corse meno ricche, le quali hanno contribuito a rendere il ciclismo lo sport che è oggi. A ogni modo, nelle tre settimane di corsa che andranno in scena dal 29 agosto al 20 settembre, lo spettacolo non mancherà anche perché quest’anno gli organizzatori hanno predisposto un percorso che pare destinato a favorire gli scalatori puri. Certo, le cronometro non mancheranno, ma la sensazione è che, come avvenuto spesso in passato, la corsa quest’anno verrà nuovamente decisa sulle grandi salite alpine e pirenaiche. Il campione in carica Egan Bernal, oltre a guardarsi le spalle dai soliti Dumoulin e Froome, dovrà difendersi dagli attacchi dei tanti giovani emergenti che negli ultimi mesi hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per segnare un’era. Oltre a Primož Roglič che al 7 di agosto secondo le scommesse sportive di Betway, a quota 6,50, è uno dei favoriti per la vittoria finale, c’è grande attesa nello scoprire cosa riusciranno a fare Pogačar ed Evenepoel, chiamati alla prova del nove in una grande corsa a tappe.
Le ambizioni azzurre da qui a fine stagione
Per il ciclismo azzurro, la scorsa stagione non è stata entusiasmante. Eccezion fatta per qualche vittoria di tappa e per la vittoria di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre, nessuno è riuscito a essere realmente competitivo in una corsa di tre settimane. Quest’anno, pertanto, c’è enorme interesse nello scoprire cosa riusciranno a fare i nostri ciclisti di punta, anche in considerazione del fatto che rispetto all’anno scorso i cambiamenti sono stati significativi. Il più atteso è sicuramente Vincenzo Nibali che, fresco del passaggio dalla Bahrain Merida alla Trek-Segafredo, farà di tutto per portarsi a casa il terzo Giro d’Italia della propria straordinaria carriera. Lo Squalo dello Stretto, alla soglia dei 36 anni, è nel pieno della maturità e nonostante non abbia più la gamba di un tempo, siamo sicuri che con intelligenza ed esperienza potrà riuscire ad avere la meglio di avversari di 15 anni più giovani di lui. L’attenzione del ciclismo azzurro, a ogni modo, è tutta rivolta verso Fabio Aru che, dopo aver saltato le ultime due stagioni per infortunio, sembra finalmente tornato ai livelli di quando riuscì a vincere la Vuelta a España. Il Cavaliere dei Quattro Mori resta uno dei pochi ciclisti italiani in grado di dire la propria in una corsa di tre settimane e chissà che questo 2020 non possa essere ricordato come l’anno della definitiva consacrazione del funambolo sardo.
In ottica classifica finale dei Grandi Giri Fabio Aru e Vincenzo Nibali sembrano gli unici in grado di giocarsela alla pari con gli altri fenomeni del circuito. Per quanto riguarda le corse di un giorno e le singole vittorie di tappa, oltre al solito Vincenzo Nibali, c’è enorme attesa nello scoprire se Alberto Bettiol riuscirà a replicare le imprese dell’anno passato. Il ciclista toscano è ormai nel pieno della maturità e la sensazione è che nei prossimi anni potrà regalare delle enormi soddisfazioni a tutti gli appassionati italiani di ciclismo.