Per realizzare il suo secondo lungometraggio, evidentemente, il regista Grégory Magne cercava un tema particolare e senza dubbio alla fine lo ha trovato: di rado, infatti, è stata portata sul grande schermo l’arte dei profumieri.
Un lavoro che richiede molta passione, dedizione, precisione e cura nei dettagli, tutte qualità che caratterizzano anche la protagonista a cui è intitolata tale originale pellicola. I Profumi di Madame Walberg, comunque, non è un’opera che tratta esclusivamente di questo affascinante mestiere, ma anche del rapporto che si viene a creare fra la signora in questione (interpretata da Emmanuelle Devos) e un autista squattrinato (Grégory Montel). Un rapporto di pura amicizia, ma non per questo meno significativo, dal momento che il loro incontro segnerà la vita di entrambi.
Se Madame Walberg è un tipo diligente, ma introverso e chiuso verso gli altri e il mondo in generale, Guillame è molto spontaneo e poco propenso a eseguire mansioni e ordini senza fiatare (es. quando si rifiuta di portare di qua e di là le valigie alla donna dai modi di fare altezzosi).
Man mano che la commedia va avanti, però, emerge cosa si cela realmente dietro il comportamento rigido del personaggio femminile, ovvero una crisi di stress che le ha provocato una temporanea perdita dell’olfatto proprio all’apice della sua carriera durante la collaborazione con la maison Dior.
Da allora Madame Walberg è come se proteggesse il proprio naso da qualsiasi intrusione esterna, un po’ come fanno i cantanti con le corde vocali.
Per entrare ancor meglio nella parte, Emmanuelle Devos è stata aiutata sul set da un vero profumiere, Jean Jacques del brand di fragranze Caron, secondo il quale il profumo equivale a un’estensione dell’anima: pertanto, in base a questa convinzione, scoprendo che essenza sceglie di indossare una persona, ne possiamo scoprire pure l’indole.
Oltre a studiare con Jean Jacques come eseguire gesti specifici della professione (es. come annusare le mouillettes, corrispondenti alle striscette di carta/tester, l’attrice ha passato del tempo nel laboratorio di Christine Nagel, ideatrice di celebri profumi per Lancome, Guerlain e Hermes. La sua memoria olfattiva è formidabile, riuscendo a associare ogni singolo odore a una ricorrenza o un posto del mondo che ha visitato (solitamente i profumieri hanno una gran cultura e amano molto viaggiare).
Non riuscendo però a comunicare bene con chi la circonda, ecco allora che Anne Walberg si serve di Guillame come se fosse un “traduttore” personale o una guardia del corpo. D’altro canto, all’uomo torneranno utili i consigli dell’altolocata borghese per ricucire i rapporti con la figlia dopo la separazione dall’ex moglie.
I film è uscito lo scorso giugno al cinema, e ancora viene proiettato in qualche sala. In futuro probabilmente verrà trasmesso anche in streaming.