Il carnevale di Praga ospiterà dal 30 gennaio al 5 febbraio prossimo, le antiche maschere sarde in un progetto di co-marketing tra l’assessorato al turismo e i tour operator praghesi, finalizzato a sponsorizzare la Sardegna nella repubblica ceca visto il continuo aumento delle presenze di turisti cechi nell’isola.

[oblo_image id=”1″]E cosi partono per il Festival Bohemian Carnevale 9 gruppi isolani con 51 persone: i Mamuthones di Mamoiada, Sos Thurpos di Orotelli, Mamutzones di Samugheo, Merdules e Boes di Ottana, Sos Tumbarinos di Gavoi, S’Urthu e sos Buttuddos di Fonni, S’Urzu e sos Bardianos di Ula Tirso, Sos Colonganos di Austis e Su Bundu di Orani. I praghesi potranno deliziare quindi dei tipici spettacoli messi in scena dalle maschere sarde, riti suggestivi e misteriosi il cui significato originale è tutt’ora da scoprire. In queste maschere oscure si può leggere un rito totemico di assoggettamento del bue, o una processione rituale fatta dai nuragici in onore di qualche nume agricolo e pastorale.

Imamuthones, infatti rappresenterebbero una torma di buoi ammansiti dagli issohadores loro mandriani o, ancora uomini imbovati, pastori che si immedesimano nel bove coprendo il volto con una maschera che ne riproduce le fattezze, come segno di venerazione quasi mistica per un animale così utile e prezioso per l’uomo.

La manifestazione prevede due giornate dedicate alla Sardegna. Il primo febbraio dalle 10 alle 18 le antiche maschere dell’Isola attraverseranno il suggestivo centro storico della città durante la manifestazione degli arcaici rituali. I tradizionali volti anneriti coperti di pelli e campanacci caleranno dai vicoli sotto il castello di Praga verso la piazza della Città Vecchia. Percorreranno la celebre strada Nerudova e solcheranno il Ponte Carlo. Il 2 febbraio dalle 10 alle 17 Mamuthones e gli altri sfileranno sotto la famosa torre dell’orologio astronomico partecipando al culmine dei festeggiamenti sotto l’insegna “Divertimento Furioso”, speciale sezione dedicata ai migliori costumi.

Sicuramente sarà un orgoglio per la Sardegna esportare oltremare uno dei tasselli storici della tradizione, per continuare a vivere ancora le suggestioni che queste maschere infliggono con la dura impassibilità dei volti, con la loro sfilata silenziosa e il rimbombante suono dei campanacci. E che ognuno la interpreti a modo suo.

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