1Gambling, fumo, alcol e internet. Sono sempre più i giovani che rimangono “invischiati nella rete” dei vizi senza riuscire più a farne a meno.

L’ultimo rapporto ESPAD, condotto su un campione di ragazzi tra i 15 e i 16 anni di 35 paesi europei è allarmante. È stato, infatti, rilevato che uno su otto adolescenti maschi (il 12%) si è dedicato al gambling online dalle due alle quattro volte al mese . Inoltre, il 23% ha utilizzato il web per giocare in rete almeno quattro volte durante la settimana.  Il gioco d’azzardo attrae particolarmente i giovani scandinavi dato che i tassi più alti di adolescenti con tendenze al gioco si hanno in Danimarca (64%), Svezia (58%), Norvegia (52%) e Finlandia (51%). In questa classifica l’intrusa è l’Estonia che si issa al terzo posto con il 55%.

In Italia non ci si avvicina a queste cifre, ma la situazione non può ritenersi meno grave. Stando agli ultimi dati (rilevati dal 9° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia)  l’11.5% degli adolescenti gioca d’azzardo. La percentuale è significativa perché il campione raccoglie circa 4.000 ragazzi in tutta Italia. A farla da padrona, nel nostro Paese, non sono tanto le slot o i giochi d’azzardo tradizionali (blackjack, poker o roulette) quanto le scommesse sportive. Il 13% del campione esaminato ammette di scommettere sul calcio e il 77% e su altri sport.

2Cosa spinge i ragazzi a giocare? Vi sono stati diversi studi a riguardo e tutti concordano su una cosa: a differenza che negli adulti, il denaro non è la loro motivazione principale. Gli adolescenti decidono di cimentarsi con il gambling per motivi più “biologici”. Nei teenagers è risaputo che il rilascio di dopamina è maggiore che negli adulti ed è proprio questo neurotrasmettitore ad avere un ruolo di primo piano. Detto in altri termini, si gioca per provare quel famoso “brivido” e per sfuggire alla noia e alla routine. Non si può, però, dimenticare un fattore solo all’apparenza estraneo alla questione,visto che non è né biologico, né motivazionale: la tecnologia. Lo sviluppo degli smartphone ha fatto sì che sempre più adolescenti venissero a contatto con ciò che offre la rete, senza alcun tipo di filtro a controllarli. La possibilità di potersi connettere ovunque e a qualunque ora, senza che i genitori possano fare nulla per impedirlo, ha avuto un effetto devastante sullo sviluppo del gambling online tra i più giovani.
In Italia, gli studenti si connettono in media circa 6 giorni su 7. La loro attività principale è quella di comunicare sui social network (80%) o giocare ai videogames (22%), ma queste due attività, spalancano loro la “terza porta”, quella cioè, del gambling. Con il “martellamento mediatico” presente sulla rete, provare almeno una volta a piazzare una scommessa o a tentare la fortuna a qualche slot gratuita è un fatto scontato.

I dati di cui abbiamo parlato sono, quindi, destinati ad aumentare, perchè, se è vero che internet è sinonimo di libertà, a volte, come diceva Cicerone, “l’eccessiva libertà si risolve in dura schiavitù”.

Per ulteriori dettagli: https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/7011/nuove-droghe-tra-i-giovani-cresce-la-preoccupazione http://www.gruppocrc.net/-pubblicazioni-del-gruppo-crc-

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