La storia di Rosa Della Corte sembra tratta da un libro giallo dove si intrecciano delitti passionali, passione, misteri e fughe. Tutto è cominciato – o è finito, dipende dai punti di vista – in un mattino di inizio primavera. Era il 4 Aprile quando in un viottolo di Casandrino viene ritrovato il corpo senza vita del suo fidanzato Salvatore Pollasto. All’epoca Rosa Della Corte era appena maggiorenne e per lei si spalancano le porte del carcere: prima sentenza di 25 anni di reclusione ridotti a 18 dalla Cassazione. Lì inizia la sua seconda vita, da detenuta modello. Introversa, refrattaria al dialogo ma sembra cordiale. Un comportamento così ineccepibile da farle meritare permessi premi. Per cinque volte, lascia la struttura e torna nei tempi concordati. La sesta volta decide di cercarsi un lasciapassare più lungo con una fuga. Ad aiutarla è il nuovo compagno con cui ha intrattenuto una relazione dapprima solo epistolare, poi concreta. Si erano conosciuti attraverso la sorella del ragazzo che era compagna di cella di Rosa Della Corte: proprio i fogli testimoni dell’intreccio sono stati ritrovati nella casa di Lorenzo Trazza. La coppia scoppia durante la fuga, l’uomo si presenta dai carabinieri, Rosa Dalla Corte prosegue in solitudine la latitanza. Solitudine si fa per dire, perchè trova complicità in un giovane rumeno che verrà smascherata dagli inquirenti e bollata come “convivenza di comodo”.
Rosa Della Corte è ancora una donna nel fiore degli anni ma il suo vissuto basterebbe per riempire la sceneggiatura di tre film diversi. E’ lei la protagonista della puntata dell’11 Ottobre di Storie Maledette, il format di Rai 3 in onda il sabato alle 23.50. A intervistare Rosa Della Corte è la sempre puntuale Franca Leosini che non concede sconti ma che riesce a raccontare anche vicende spinose senza mai scivolare nella morbosità. L’apprezzamento del pubblico conferma la qualità di un prodotto che riporta la cronaca di vicende terribilmente reali seppur con le sembianze di un romanzo.
