Joe Cocker morto a 70 anni dopo una lunga malattia
“Amo le canzoni che hanno un sentimento rock e groove”. Joe Cocker è morto a 70 anni nel suo ranch in Colorado dopo una lunga malattia: la diagnosi di carcinoma polmonare aveva le connotazioni della condanna ma l’artista ha mantenuto il riserbo sino all’ultimo. Una carriera lunga cinquant’anni nata con i sogni di chi credeva e ha continuato a credere che la musica potesse cambiare il mondo. Inglese di nascita, ma subito apprezzato dall’altra parte dell’oceano per una voce speziata, roca fino a sfiorare la rottura ma che sapeva dare nerbo a ogni nota. Una fisicità trascinante, immediatamente percepibile. Una personalità e uno stile così convincente da far ballare le mani anzichè le gambe: tronco immobile e dita che volteggiano agitandosi come pale o chiamando le sensazioni del pubblico. Un impatto devastante sin dalle prime rivisitazioni delle canzoni dei Beatles: entrava in un mondo fantastico e ci aggiungeva alcune pennellate per regalare un effetto sorprendente e stordente. With a Little Help from My Friends e altre cover contenute in Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band prima di spiccare definitivamente il volo.
Joe Cocker morto : l’addio a una voce unica
Una carriera che si impenna tra il finire degli anni 70 e l’inizio degli 80 con brani così d’impatto da divenire colonne sonore di pellicole hollywoodiane di successo. Up Where be Belong gli valse un Grammy e sancì la consacrazione di Richard Gere in Ufficiale Gentiluomo, era sua la voce strozzata in You can leave your hat on che accompagnava il celeberrimo striptease di Kim Basinger in 9 settimane e mezzo. E ancora Cry me a river , Unchain my hearth o When the night comes solo per citare alcune delle perle in un campionario straordinariamente variegato e che desta stupore nel vedere a distanza accostamenti che hanno precorso i tempi.
Joe Cocker morto : il ricordo di Eric Clapton
Immediate le reazioni del mondo della musica. Struggente il ricordo di Eric Clapton: “Joe Cocker è stato unico: lascia un vuoto incolmabile nei nostri cuori. Si susseguono i messaggi, i tweet sul web: chi lo ha conosciuto rispolvera vecchi dischi, chi si è avvicinato ora scopre un mondo estremamente affascinante di un artista che sapeva farsi spazio con quella voce roca e quelle mani che mulinavano sul palco a ritmo di rock
