(Adnkronos) – Continua il periodo nero per il Gruppo Stellantis, anche in Borsa il colosso automobilistico crolla.  Vendite a picco, una mega fabbrica ferma e titoli che anziché volare, crollano. Per Stellantis continua la fase di caduta libera. Il Ministro Giorgetti è intervenuto pesantemente, occorrono incentivi, intelligenti. Lo stabilimento di Mirafiori resterà chiuso fino a fine maggio. Per gli oltre 1.100 dipendenti impegnati sulla linea della Fiat 500 elettrica, da tempo è scattato il contratto di solidarietà.  
Il monito lanciato da Giorgetti contro il Gruppo Stellantis è chiaro e diretto: “Con Stellantis presto ci sarà un confronto continuativo, l’Italia deve tornare a produrre”.  Il Governo Meloni punta al milione di auto prodotte in Italia, un obiettivo ancora lontanissimo da raggiungere.  La chiusura dello stabilimento di Mirafiori è in gran parte dovuta al calo delle vendite in Cina dei modelli Maserati. Il mercato cinese è da sempre strategico per il Marchio del Tridente, la sua contrazione ha comportato una diminuzione della produzione.  Ricordiamo che a miratori vengono prodotti diversi modelli Maserati e la Fiat 500 elettrica.
 Dunque, un binomio che ad oggi, non sembra assolutamente essere vincente, in termini di vendite e produzione.  La 500 Elettrica lo scorso anno è stata venduta in poco più di 2.100 esemplari, troppo pochi, considerando gli incentivi e una fabbrica dedita alla produzione della compatta citycar a zero emissioni.  Cosa fare per salvare la storica fabbrica di Mirafiori?  Occorre un piano, una strategia che nel breve termine, porti risultati. Troppi pochi modelli vengono prodotti nel sito torinese, la produzione in Italia, affinché decolli, necessita dell’arrivo di modelli e versioni, vincenti. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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