"Ogni dieci minuti in Italia un cittadino muore per morte cardiaca improvvisa, oltre 40mila casi l’anno, spesso in persone apparentemente sane. Per affrontare questa emergenza le società scientifiche italiane si sono unite nel progetto Cardiosecurity, un’iniziativa che integra aspetti normativi, clinici e di popolazione per migliorare la prevenzione e la gestione della morte cardiaca improvvisa". Lo ha detto Furio Colivicchi, vicepresidente Fism, Federazione delle società medico-scientifiche italiane e past president Anmco, partecipando agli Stati Generali 2025 dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, presso il ministero della Salute.  "Serve un’educazione diffusa – ha aggiunto Colivicchi – a partire dalle scuole e dai percorsi per il conseguimento della patente, per formare i cittadini alle manovre di rianimazione cardiopolmonare e consentire interventi tempestivi. La Fism, che riunisce circa 250 società scientifiche italiane, sta coordinando il lavoro dei professionisti e degli scienziati impegnati su questo fronte. Gli oltre 6.500 cardiologi dell’Anmco sono e saranno protagonisti fondamentali nella prevenzione e nella gestione dei pazienti a rischio di arresto cardiaco improvviso". 
—salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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