Un omaggio all’opera di Harold Pinter va in scena oggi e domani al Teatro Nuovo Montevergini di Palermo, nell’ambito della rassegna Palermo Teatro Festival, dedicata quest’anno al parallelismo tra cinema e teatro, due diversi mezzi espressivi idealmente lontani tra loro, ma profondamente vicini, in realtà, nella loro capacità implicita di evocare, attraverso il gioco della finzione, l’ineluttabilità dei sentimenti e delle pulsioni umane. Due forme d’arte consanguinee in cui si è cimentato Pinter, protagonista a cavallo degli anni ’50 e ’60 di quella corrente stilistica battezzata dal critico Martin Esslin come Teatro dell’assurdo, sorta di rappresentazione artistica del concetto filosofico – elaborato dagli autori dell’Esistenzialismo – di assurdità dell’esistenza.

Attraverso il deliberato abbandono di una struttura logica lineare, il Teatro dell’assurdo abbatte le convenzioni instaurate abitualmente tra spettacolo e spettatore, servendosi della contraddizione e del linguaggio sconclusionato per enfatizzare lo stato emotivo dei personaggi. Personaggi mai banali né statici, instabili e mutevoli come lo è la vita stessa, nel suo continuo alternare gioie e drammi; personaggi che sembrano arresi, appunto, al tirannico non-sense di questo moto perpetuo, che finiscono per trascinare lo spettatore in questo fluire di maree fatto di parole in rapida successione, suscitando momenti di pietà mista a ironia.

Questo è il Teatro di Pinter, oggi vispo e arguto ultrasettantenne, un rapido succedersi di parole, di frasi istintive e disarmanti, frivole e disperate, volte al di là di ogni standard a raccontare le nevrosi dell’uomo contemporaneo, l’inadeguatezza e l’incomunicabilità che lo affliggono. Premio nobel per la letteratura nel 2005, il drammaturgo e sceneggiatore cinematografico britannico, nato nel sobborgo povero di Hackney (Londra) nell’ottobre 1930, è noto anche per il suo costante impegno civile e per le sue campagne contro casi di violazione dei diritti umani, che lo hanno portato a collaborare con Amnesty International e altre associazioni umanitarie.

Ad interpretare i suoi monologhi, tratti da alcune delle opere più rappresentative, saranno Patrizia D’Antona, Rory Quattrocchi (nella foto)e Simonetta Goezi, con un accompagnamento musicale, al sax, di Rita Collura.

Oggi 21 e domani 22 novembre 2007 alle 21:15 al Teatro Nuovo Montevergini di Palermo (P.zza montevergini). Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per informazioni: www.palermoteatrofestival.com

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