Gennaio 1892: Napoli è in continua trasformazione, l’aria di rinnovamento sta contagiando la società; a seguito di una gravissima epidemia di colera, infatti, era stata prevista qualche anno prima un’opera di risanamento per risolvere i problemi igienico-sanitari della città, che aveva portato a molti cambiamenti. “Oltre l’ombra dei colori” di Carlo Morriello ci conduce in un viaggio nella Napoli di quei tempi, rimessa a nuovo ma che tuttavia conservava, nei suoi vicoli più in ombra e nei suoi sotterranei ancora in uso, dei vecchi e oscuri misteri.

Michele Castaldo, giovane pittore napoletano e protagonista dell’opera, sperimenterà sulla sua pelle l’anima chiaroscurale della città, restando invischiato in una vicenda dai contorni enigmatici dove niente è come sembra, e dove il passato deve essere necessariamente riscritto.

Il protagonista racconta la storia in prima persona, facendoci quindi immergere totalmente nel suo vissuto e nelle sue peripezie; tutto ha inizio quando la madre superiora del monastero di Santa Chiara gli commissiona un affresco da eseguire su una parete della saletta attigua alla sagrestia. Sarebbe un’ottima opportunità per un artista emergente come Michele, se non fosse che quella parete contiene le tracce di una vicenda tragica, opportunamente cancellata con una mano di bianco ma che è rimasta impressa nella memoria di tutti coloro che, a quei tempi, ne erano venuti a conoscenza.

È la stessa madre superiora a raccontarla al protagonista: «“Sono passati più di quindici anni, lei era appena un bambino. Fu fatto il possibile perché l’accaduto non si divulgasse, ma…” disse in tono di biasimo “nonostante gli sforzi di chi mi ha preceduto, alcune notizie trapelarono. Fu coinvolto il pittore che stava realizzando un affresco proprio in quella stanza, Antonio Abbati. La sua improvvisa pazzia gli fece scagliare un secchio di vernice contro la sua opera. Un gesto folle, nient’altro, che i superstiziosi interpretarono come il segno di una maledizione: la parete faceva perdere il senno a chi osava dipingerci”». Che strana coincidenza: Abbati era stato il pittore che aveva fatto innamorare Michele dell’arte, quando da bambino aveva visto un suo quadro, e ora egli si ritrova a dipingere proprio nel luogo in cui era finita la sua carriera, essendo poi stato rinchiuso in manicomio.

Non sarà purtroppo l’unica coincidenza funesta in questa storia, in cui una serie di dipinti diventeranno l’occasione per rivelare delle verità che dovevano restare occultate per sempre, e che spingeranno il protagonista a investigare non solo nel passato di Abbati ma anche nel suo, scoprendo devastanti segreti e orrende menzogne.

Casa Editrice: bookabook
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 415
Prezzo: 22,00 €
Codice ISBN: 979-1255993001

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