Un video di pochi secondi e un discorso dal palco che, più che chiarire, infittisce il mistero. La saga della ‘pausa’ dei Maneskin si arricchisce di un nuovo, cruciale capitolo, andato in scena al Palazzo dello Sport di Roma. La domanda che aleggia da mesi è diventata ancora più pressante: la reunion ci sarà? La cronaca dei fatti è nota: alla prima data romana del suo tour mondiale da solista, Damiano David ha ricevuto il supporto dei suoi compagni di band. Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio sono apparsi sotto il palco, come tre fan qualsiasi, per applaudire l’amico. Un’immagine potente, la cui diffusione non è stata lasciata al caso: la clip dell’arrivo è stata prontamente fornita dall’ufficio stampa, facendo il giro di redazioni e social. A questo si sono aggiunte le storie su Instagram dei tre musicisti, con stralci del concerto, tag e cuoricini per il frontman. Il messaggio sembra chiaro: “Siamo ancora qui, siamo ancora amici”.
Ma è sul palco che il racconto si fa più denso e ambiguo. Prima di cantare il brano ‘Perfect Life’, Damiano ha affidato al microfono la sua confessione: “Ho vissuto un sogno, ho vissuto una favola bellissima con altri tre ragazzi a cui voglio molto bene”. E ancora: “È stato quanto di più bello la vita poteva regalarmi per la maggior parte di questo tempo. Ma purtroppo si cresce, si cambia, le priorità diventano altre e qualcosa dentro di me si è rotto”.
Il cantante ha poi specificato, quasi a voler prevenire le interpretazioni: “Non è stata colpa di nessuno degli altri componenti della band, è stato qualcosa che è nato dentro di me e che per questo stesso motivo dovevo risolvere da solo. Ero infelice perché la mia vita era perfetta dall’esterno, ma non era una perfezione che avevo creato io, non era una perfezione che era mia. Era forse del me più giovane. Adesso la mia vita è il più vicino possibile alla mia idea di perfezione”. E quindi? La precisazione non basta a placare gli interrogativi. Anzi, li alimenta. Perché parlarne in un contesto così pubblico se il problema era solo personale? E perché, nonostante il gesto di amicizia, non invitare Victoria, Thomas ed Ethan a salire sul palco, anche solo per un saluto?
È qui che l’ipotesi della mossa studiata a tavolino per aumentare l’attesa della reunion si fa più concreta. La scena sembra un racconto perfetto: il frontman tormentato che supera il momento buio, la band che si presenta a sorpresa per dimostrare un’unità che nei fatti è sospesa, e i video e le foto fatti girare sapientemente dalla loro comunicazione. Ogni elemento appare studiato per generare un’eco mediatica, per tenere vivo il marchio ‘Maneskin’ anche mentre i suoi componenti percorrono strade separate.
È una strategia che suona quasi come una necessità. Perché, al netto della narrazione, c’è un dato di realtà: a Damiano, al momento, non sembra riuscita l’operazione alla Harry Styles post One Direction. Il suo successo da solista, pur rispettabile, non è al momento minimamente paragonabile alla forza d’urto planetaria del marchio Maneskin. Per esempio, l’album solista ‘Funny Little Fears’, scritto e registrato negli Stati Uniti, tutto in inglese, con il quale il cantante ambiva a conquistare il mercato americano, non è mai entrato nella Billboard 200, la classifica settimanale dei dischi più venduti negli Usa. ‘Rush!’ dei Maneskin, invece, nel 2023 debuttò addirittura al 18esimo posto della stessa classifica.
Una realtà che certo non sfugge al loro manager, Fabrizio Ferraguzzo, architetto di gran parte del percorso del gruppo. E naturalmente la regia della ‘sfilata’ dei tre Maneskin sotto il palco del concerto di Damiano sembra portare proprio la sua firma. L’obiettivo finale, dunque, non è probabilmente solo tenere vivo l’interesse, ma orchestrare il ‘gioco dell’hype’ alla perfezione, per preparare il terreno a un ritorno che, a questo punto, conviene a tutti e che dovrà avvenire necessariamente in tempi brevi prima che la stella dei Maneskin si spenga nei cuori dei fan teen e che l’alchimia del quartetto naufraghi definitivamente. Damiano concluderà il suo tour solista il 16 dicembre a The Fillmore Silver Spring di Washington dopo oltre 30 date. E forse solo allora si uscirà dall’ambiguità per l’annuncio più atteso e redditizio di sempre. di Loredana Errico