Beatrice Venezi rinvia la sua partecipazione al Festival delle Idee, prevista per domani. “Non voglio che il prato fiorito dell’arte diventi arena di polemiche”, scrive in una lettera inviata alla direttrice del Festival Marilisa Capuano. Il riferimento è chiaramente alle polemiche sulla nomina di Venezi alla direzione musicale del Teatro La Fenice di Venezia. L’incontro con Venezi al Festival delle Idee era previsto per domani, alle ore 20 presso il Museo M9 di Mestre. Ed è ufficialmente rinviato a gennaio 2026, come comunica la direzione del Festival.  

“Avevo accettato con gioia l’idea di partecipare al Festival delle Idee per parlare di musica – scrive Venezi – e, soprattutto, di quanto essa debba diventare uno dei pilastri per la costruzione della civiltà del Bello, del Giusto e del Vero. Perché senza musica non si può vivere. E poi ci sarebbe da ripensare agli spazi per la musica e agli spazi e alle persone da coinvolgere per un grande progetto di formazione dei giovani e dei giovanissimi alla musica”. 

“In questi giorni – aggiunge – si sono intersecate alcune vicende contraddittorie. Innanzitutto la gratificazione immensa di essere nominata direttore musicale di una delle Fondazioni Liriche più importanti d’Italia. Che soddisfazione e quanta responsabilità. A margine di tale notizia, ho letto anche alcune polemiche che non posso e non voglio commentare, pure se ritengo ingiustificate alcune critiche che definirei ad altri contesti destinate”. 

Venezi esprime la volontà di evitare che “una parola male interpretata o un qualsiasi altro evento non previsto possa suonare a mo’ di provocazione o stimolo per nuove polemiche”. E aggiunge: “Non vorrei assolutamente che il tuo pregiato Festival, da prato fiorito di idee costruttive, si trasformasse in una polverosa arena della sterile polemica”. 

La direttrice d’orchestra conclude: “Chiunque anche solo di sfuggita mi conosca sa quanto sono dispiaciuta e sincera. Sarà presto, lo spero con forza, e avverrà con serenità e serietà, qualità che si addicono alla musica e alla buona educazione”. 

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