New York si prepara a vivere uno degli appuntamenti più attesi del mercato dell’arte internazionale: il 18 novembre Sotheby’s inaugurerà la sua nuova sede globale – lo storico Breuer Building sulla Madison Avenue – con una straordinaria asta serale dedicata alla Collezione Leonard A. Lauder, una delle più importanti raccolte private del XX secolo. 

Al centro dell’evento, che prevede 24 lotti per un valore stimato complessivo oltre i 400 milioni di dollari, brilla una figura iconica del modernismo europeo: il pittore austriaco Gustav Klimt. Tre opere inedite sul mercato, tutte di qualità museale, saranno per la prima volta offerte all’asta. Si tratta di un evento che, nelle parole di Helena Newman, presidente del dipartimento di arte impressionista e moderna di Sotheby’s, “non ha precedenti”. 

“Ritratto di Elisabeth Lederer”, realizzato tra il 1914 e il 1916, è molto più di un ritratto. È una sintesi perfetta della Vienna secessionista, un’epoca d’oro in cui l’eleganza aristocratica si fondeva con l’estetica simbolista e decorativa. La giovane Elisabeth, figlia dei grandi mecenati di Klimt, August e Serena Lederer, è ritratta con grazia impalpabile, in un abito modernista ispirato alla moda di Paul Poiret e su uno sfondo intriso di motivi orientali. Il valore stimato? Oltre 150 milioni di dollari, un vero e proprio record. 

Ma il significato dell’opera va ben oltre la sua bellezza. Il ritratto è testimone di un rapporto personale e artistico tra Klimt e la famiglia Lederer, protettori dell’artista anche nei momenti più turbolenti della sua carriera. La stessa Elisabeth raccontava delle difficoltà dell’artista viennese nel completare l’opera, che fu infine sottratta al suo perfezionismo dalla madre Serena, ormai impaziente. 

La storia del dipinto attraversa poi i drammi del Novecento: fu confiscato dai nazisti nel marzo 1939 e restituito agli eredi Lederer solo dopo la fine della guerra, nel 1946. Successivamente, fu acquisito dalla famiglia da Serge Sabarsky, pioniere della promozione dell’arte tedesca e austriaca negli Stati Uniti, e infine acquistato da Lauder a metà degli anni Ottanta e da allora considerato uno dei capolavori assoluti di Klimt ancora in mani private. 

Nel giugno 2023 Sotheby’s ha stabilito il record per un’opera di Klimt venduta all’asta quando “Dama con ventaglio” è stata aggiudicata per 108,8 milioni di dollari a Londra. Con una stima intorno ai 150 milioni, “Ritratto di Elisabeth Lederer” è destinato a stabilire un nuovo punto di riferimento per l’artista quando sarà offerto da Sotheby’s questo novembre. 

Ad accompagnare il ritratto, due celebri paesaggi del òago Attersee, altro tema fondamentale nella produzione klimtiana: “Blumenwiese” (1908 circa), valutato oltre 80 milioni, e “Waldhag bei Unterach am Attersee” (1916), stimato oltre 70 milioni. 

In “Blumenwiese”, Klimt trasforma un prato in un tappeto floreale, un mosaico astratto e luminoso. È l’equivalente visivo di un’opera musicale, dove la prospettiva scompare e la natura si fa pura decorazione. Un approccio parallelo a quello di Monet ma con l’occhio del simbolista: qui la natura è sogno, non realtà. 

“Waldhag”, invece, è l’ultimo paesaggio conosciuto realizzato da Klimt. Frutto di un’estate solitaria e meditativa, il dipinto cattura il lago come rifugio ideale in un’Europa sconvolta dalla guerra. Acquistato da Lauder come primo Klimt della sua collezione, è anche una delle opere più personali e rare dell’artista, e chiude simbolicamente il suo percorso creativo. 

La vendita è anche un tributo al gusto e alla visione di Leonard A. Lauder, storico presidente emerito di Estée Lauder Companies. Il suo ruolo di mecenate ha trasformato le collezioni di istituzioni come il Whitney Museum e il Metropolitan Museum di New York, cui donò una straordinaria raccolta cubista. 

“Leonard Lauder sarà ricordato non solo per le opere che ha acquisito, ma per la profondità con cui ha saputo leggerle”, ha dichiarato Charles F. Stewart, Ceo di Sotheby’s. 

Oltre a Klimt, la Collezione Lauder include opere di Henri Matisse, Edvard Munch, Pablo Picasso, Agnes Martin e molti altri giganti del Novecento. Da segnalare in particolare la straordinaria presentazione di sei sculture in bronzo di Matisse, tra cui Figure décorative, La Serpentine e Nu couché I, oltre alla serie integrale di busti di Henriette, mai offerta prima all’asta. La vendita sarà seguita dalla “Day Sale” del 19 novembre, con opere di artisti americani degli anni ’60, tra cui Kenneth Noland, Robert Rauschenberg e Claes Oldenburg. (di Paolo Martini) 

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