Un Conrad inedito, intimo, che confida timori, visioni e tormenti a una donna decisiva nella sua formazione umana e artistica. È il cuore pulsante di “Joseph Conrad. Lettere a Marguerite Poradowska”, in uscita mercoledì 15 ottobre per i tipi di Ronzani Editore, a cura di Giuseppe Mendicino, con una traduzione integrale per la prima volta in italiano delle 110 lettere custodite alla Yale University. 

Le lettere – scritte tra il 1890 e il 1920, con un’interruzione tra il 1895 e il 1900 – raccontano un rapporto fitto di riflessioni letterarie, affetto e tensioni emotive con Marguerite Poradowska, scrittrice belga di origini polacche e cugina acquisita di Conrad. Un legame, scrive Mendicino nel saggio introduttivo, che fu “più influente di quanto si sia mai creduto” sull’opera dello scrittore di “Lord Jim” e “Cuore di tenebra”. 

Ne emerge un Conrad appassionato e inquieto, spesso logorato dal peso della scrittura. “Tutto è ancora caos ma – lentamente – gli spettri si trasformano in carne viva”, scrive a Marguerite in merito alla gestazione di “La follia di Almayer”. E ancora: “Da quando mi sono svegliato stamane mi sembra di aver sepolto una parte di me nelle pagine che sono davanti ai miei occhi. E tuttavia sono felice”. Le lettere raccontano non solamente i viaggi per fiume e per mare, lo scoramento per l’esperienza congolese, il disprezzo per il colonialismo ma svelano anche il carattere irrequieto e romantico dello scrittore polacco naturalizzato inglese. 

Il carteggio, tradotto con cura da Anna Lina Molteni – che firma anche il saggio finale sul contesto storico e sulla figura della Poradowska – non solo arricchisce la comprensione dell’uomo Joseph Conrad, ma illumina anche la genesi di molte sue opere. La profondità del dialogo epistolare evidenzia la Poradowska come figura di riferimento e, come osserva Riccardo Capoferro nella prefazione, “catalizzatrice di una crescita artistica, intellettuale e umana”. 

Solo tre lettere della “Tante” (zia) – come Conrad la chiamava – sono sopravvissute, alle quali si aggiunge una quarta inedita contenuta nel volume. Il mistero della scomparsa delle restanti fa parte delle zone d’ombra che lo stesso curatore Mendicino riconosce come parte del fascino di questo scambio: “Il carteggio mostra la mappa di una stima intellettuale che si intreccia a un forte legame sentimentale, con zone d’ombra senza soluzione”. 

Il volume esce nella collana Bi.Ro di Ronzani Editore, dedicata ai classici (passati e futuri), con un progetto grafico d’autore. La copertina è illustrata da Alberto Repetti, in linea con lo spirito della collana che, come spiega il direttore Giuseppe Cantele, punta su testi curati, visivamente riconoscibili e da collezione. (di Paolo Martini) 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui