L’iPhone 17 Pro, ultimo modello di punta di Apple, continua a far parlare di sé non solo per le novità hardware, ma anche per un difetto che sta sollevando polemiche tra gli utenti: la presunta facilità con cui il plateau della fotocamera si graffia. A riportare la questione è iFixit, che ha analizzato il dispositivo con un teardown e con immagini al microscopio digitale, evidenziando i segni lasciati attorno al blocco fotocamera. Il problema, secondo l’ingegnere e docente di meccanica David Niebuhr interpellato da iFixit, risiede nella forma stessa del modulo. La parte rialzata che ospita le fotocamere presenta infatti un bordo piuttosto netto, dove il processo di anodizzazione dell’alluminio risulta meno uniforme. È qui che compaiono fenomeni di spalling — microfratture superficiali — che rendono i graffi particolarmente visibili rispetto ad altre aree del telefono. “Apple avrebbe potuto ridurre il rischio scegliendo una curva più graduale, evitando così un angolo relativamente affilato”, ha spiegato Niebuhr. Il tema dei graffi sul vetro e sull’alluminio non è nuovo per gli smartphone di fascia alta: negli ultimi anni diversi produttori hanno dovuto affrontare lamentele simili, in particolare per i moduli fotografici sempre più sporgenti, spesso esposti a contatto diretto con superfici dure. Nel caso dell’iPhone 17 Pro, la combinazione tra design e anodizzazione sembra accentuare ulteriormente il problema. Secondo iFixit, se non si utilizza una custodia, è “quasi inevitabile” che il plateau fotografico riporti danni nel corso della vita del dispositivo. L’analisi ha però riconosciuto ad Apple alcuni meriti sul fronte della riparabilità: la scelta di fissare la batteria con viti semplifica le sostituzioni. Restano però critiche per l’obbligo di rimuovere lo schermo nella maggior parte degli interventi, un aspetto che la casa di Cupertino aveva invece migliorato nel più recente iPhone Air. Il risultato è un contrasto evidente: da un lato un design raffinato e materiali premium, dall’altro un punto debole che rischia di compromettere l’estetica del dispositivo già dopo pochi mesi di utilizzo. Un dettaglio che, per un modello che supera ampiamente i mille euro di prezzo, non passa certo inosservato. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)