Gli ex vertici della Juventus patteggiano nel processo ‘plusvalenze’. È arrivato dal gup di Roma il via libera al patteggiamento, per le figure che erano alla guida della società, della Juventus nell’ambito dell’inchiesta ‘Prisma’ sui conti del club. L’indagine era stata avviata dai pm torinesi ed era poi arrivata a piazzale Clodio per competenza. Accolta con la sentenza anche la richiesta di non luogo a procedere per Maurizio Arrivabene, sollecitata dai pm Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, titolari del fascicolo coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.
I patteggiamenti, che riguardano tra gli altri Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved e Fabio Paratici, vanno dagli undici mesi a un anno e otto mesi con pena sospesa. Le accuse, a vario titolo, contestate nell’inchiesta sono quelle di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. In particolare, secondo l’accusa, si ipotizzavano plusvalenze fittizie e manovre sugli stipendi dei calciatori durante la pandemia Covid. Circa duecento fra azionisti, oltre a Consob e associazioni consumatori, sono parti civili nel procedimento.
La Juventus è stata penalizzata dalla giustizia sportiva nel campionato di Serie A 2022-2023 ed esclusa dalle competizioni europee nella stagione 2023-2024. Nei procedimenti della giustizia sportiva, Arrivabene è stato considerato una figura determinante al pari degli altri ex dirigenti. In realtà, nel periodo relativo alle operazioni contestate, Arrivabene era solo membro del Cda: è diventato a.d. del club nel luglio 2021, dopo il periodo a cui fa riferimento l’inchiesta.