“Una volta le nonne facevano le crostate… oggi si fanno i selfie sui social”. Parte da questa osservazione divertita, ma realistica, del mondo digitale la terza edizione di ‘Igorà-La piazza social di Radio 1’, il crossmediale intergenerazionale ideato e condotto dal giornalista, autore e conduttore radiotelevisivo voce storica di Radio Rai Igor Righetti, vincitore di due ‘Microfoni d’oro’ consecutivi come miglior programma di infotainment, che torna martedì 30 settembre alle 15 su Radio 1 e su RaiPlaySound. Andrà in onda rigorosamente in diretta dal lunedì al giovedì.
‘Igorà’ è il primo programma pet friendly contro la melassa ipocrita e il politicamente corretto: è tra le trasmissioni più scaricate del podcast di RaiPlaySound e ha saputo conquistare anche tanti giovani e giovanissimi grazie alla sua capacità di coniugare informazione, ritmo incalzante e ironia tagliente. “Questa nuova edizione di ‘Igorà’ – rivela Igor Righetti – guarderà ancora di più al mondo social e digitale. Una scelta editoriale strategica del nuovo direttore Nicola Rao che intercetta i linguaggi dei nativi digitali e che rende Radio1 sempre più attenta, contemporanea e vicina ai giovani”.
‘Igorà’, piazza digitale in radio con contaminazioni di generi diversi dove si incontrano nuove forme di comunicazione e linguaggi differenti, racconta come il web, i social e le tecnologie influenzano il nostro lavoro, le aziende, la politica e persino il nostro tempo libero. Il programma va alla scoperta del lato social di ogni settore, dal turismo all’imprenditoria, dalla politica allo spettacolo. Vede la partecipazione dell’influencer di 23 anni da oltre 320 mila follower su Instagram e decine di migliaia su TikTok e YouTube Lorenzo Castelluccio, voce della generazione Zeta e social media manager, la bussola che orienta nel mondo digitale e allo stesso tempo ne è il radar: guida gli ascoltatori tra trend, regole e insidie dei social e svela il dietro le quinte di questo spazio virtuale. Immancabile il bassotto ‘can-duttore’ più irriverente del web, pet influencer con 70 mila follower su Instagram Byron Righetti che mette i social al guinzaglio.
“Il nuovo claim di Radio 1, ‘Un mondo da sentire’, trova in ‘Igorà’ una delle sue espressioni più autentiche”, dice Righetti. “Il programma rispecchia l’essenza dello slogan con il suo approccio plurale e coinvolgente, capace di dare voce a storie, linguaggi e prospettive differenti. Non si limita a informare e a fare servizio pubblico guidando gli ascoltatori tra le trasformazioni digitali e le normative, ma fa ‘sentire’ la realtà, restituendone sfumature, contraddizioni e ironia. ‘Igorà’ dimostra che ‘Un mondo da sentire’ non è solo uno slogan, ma una pratica quotidiana: un programma che mette in relazione esperienze, linguaggi e pubblici differenti, trasformando Radio 1 in una piazza viva, contemporanea e inclusiva”.
E aggiunge: “Sono contento di tornare in onda alle 15 dove per 15 anni ho condotto il mio fortunato programma quotidiano ‘Il ComuniCattivo’ che nei primi anni Duemila portò l’infotainment a Radio 1 e fu tra i primi ad aprire il podcast. C’è chi usa i social per lavoro, chi per diletto, chi per farsi i fatti degli altri e chi per contare i cuoricini che gli hanno lasciato i suoi parenti. C’è chi si dispera quando riceve pochi like e chi va in depressione perché nessuno commenta ciò che pubblica. Non bastava che i social producessero inquinamento digitale con server e data center: ci si mettono pure i ‘morti di fama’, i fenomeni da baraccone che cercano visibilità e che inquietano come i carboidrati terrorizzano le modelle. Gente che non lascia nulla… se non una scia tossica di like sprecati. I social non inquinano soltanto la testa, ma anche il pianeta. L’enorme quantità di energia necessaria a mantenere in vita Internet e tutta la sua infrastruttura genera quello che ormai è chiamato ‘inquinamento digitale’. Il dato è impressionante: il web e i dispositivi che usiamo ogni giorno sono responsabili del 4% delle emissioni globali di gas serra, più dell’intera industria aerea. Quindi postate responsabilmente se non volete avere sensi di colpa digitali”.
L’infotainment, crasi anglosassone tra information ed entertainment, è una chiave narrativa fondamentale per parlare a chi, altrimenti, resterebbe fuori dalla conversazione. “Coniugare informazione e intrattenimento – conclude Igor Righetti che è anche docente universitario di Comunicazione e Format crossmediali – non significa svilirne i contenuti ma aggiornarne i codici, contaminarli con linguaggi nuovi, ironici, creativi, capaci di catturare anche l’attenzione di un pubblico giovane e trasversale che non seguirebbe mai un contenuto diffuso in modo tradizionale. Triste e serioso non significa intelligente e colto. L’infotainment, se fatto con rigore e consapevolezza, non banalizza: amplifica. E porta l’informazione dove prima non arrivava”.