[oblo_image id=”1″]Ieri 23 novembre 2007 è uscito nei cinema italiani “Factory girl” del regista George Hickenlooper.

Il film vuole essere un’esaltante descrizione di Edie Sedgwick, donna divenuta celebre, a metà degli anni ’60, come icona della pop art di Andy Warhol, raccontando allo stesso tempo il morboso legame che stringeva la Sedgwick a Andy.

Factory Girl nasce come una biografia ma finisce per mostrare l’animo pop dell’America di Warhol.

Edie Sedgwick fu una meteora, si accese e si spense in un batter d’occhio, il suo successo iniziò quando Andy, abbagliato dalla sua bellezza, la prese come musa, facendola lavorare sia come modella che come attrice dei suoi film.

“Protagonista” della Factory, (studio artistico collettivo), la Sedgwick inizia a perdere importanza come individuo assumendo il ruolo di un’opera d’arte, il fascino che emana è talmente forte che lo stesso Warhol ne viene stregato al punto tale da poter dire di provare amore nei suoi confronti. Ma nonostante il forte legame di amicizia che stringe i due, dopo che per la Edie inizia un periodo di disperazione tra droghe e alcol,Warhol si stanca di lei abbandonandola e sostituendola con un’altra modella. Edie di natura vulnerabile e con un crudo passato famigliare muore a 28 anni di overdose.

Con questo film Edie Sedgwick tornerà sotto i riflettori per l’ultima volta, per essere guardata così com’era, come una serigrafia, un’opera in continuo movimento; la sua vita viene proposta ad immagine del movimento artistico denominato pop art. Sul filo di tale corrente George Hickenlooper si concentra fortemente sull’immagine esteriore della protagonista incastrandola perfettamente all’interno del pensiero artistico di andy warhol.

Un film diretto da George Hickenlooper, scritto da Captain Mauzner e che vede come protagonisti Sienna Miller (Edie Sedgwick), Guy Pearce (Andy Warhol),Jimmy Fallon (Chuck Wein), Hayden Christensen (Billy Quinn).

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