(Adnkronos) – Da Palazzo dei Principi Ruspoli di Cerveteri al Complesso di Villa Adriana a Tivoli, dal Giardino di Ninfa a borghi abbandonati come l'antica Monterano; e ancora new entry come Palazzo Scuderini Rossi a Castel di Tora (Rieti), la Casa Landolfi a Pico (Frosinone), il complesso della Torre dell’Orologio a Bassano in Teverina (Viterbo) e il Palazzo della Bonificazione a Terracina (Latina): sono 199 i beni culturali diffusi nel territorio del Lazio che fanno parte della Rete regionale, la quale intende valorizzare e promuovere un patrimonio immenso costituito da dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale. Una ricchezza artistica e paesaggistica, volano per l'economia, posta al centro delle azioni della Regione. Che, dal 2018, stanzia importanti risorse per finanziare, attraverso un avviso pubblico, interventi di manutenzione e recupero dei siti storici rendendoli accessibili e fruibili in piena sicurezza. I proprietari o gestori dei beni già accreditati nella Rete possono richiedere contributi fino a 50mila euro nella misura del 50% delle spese ammissibili per i soggetti privati, del 70% per i soggetti pubblici e del 100% nel caso di piccoli comuni entro i 15 mila abitanti, o per i comuni in stato di dissesto finanziario dichiarato. Tra le spese finanziabili, quelle per esecuzione di lavori, per la progettazione o l’acquisto di attrezzature, allestimenti e arredi. Ammesse anche, per il 5% dei costi complessivi, le spese relative alla promozione e comunicazione del bene e del territorio di riferimento. Lo scorso anno, la Regione ha stanziato circa 1,3 milioni di euro per il finanziamento di 26 progetti in altrettante dimore storiche del Lazio. Secondo le attuali norme, le domande di accreditamento alla Rete regionale possono essere presentate in un determinato periodo dell'anno con avviso pubblico aperto per due mesi. Ora alla Pisana è stata presentata una proposta di legge, a prima firma del consigliere Marco Colarossi e sottoscritta da tutto il gruppo di Forza Italia, affinché venga modificata la normativa consentendo l'accreditamento in ogni momento dell’anno. "In commissione Cultura – spiega all'Adnkronos Colarossi -è stato già avviato l’esame della proposta di legge che punta a modificare la legge regionale n. 8/2016, concernente disposizioni in materia di interventi di valorizzazione delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale. Il provvedimento entra nel merito della procedura di accreditamento, che permette la valorizzazione dei beni e l’accesso a contributi e finanziamenti. Attualmente la procedura prevede un avviso pubblico l'anno, tra maggio e giugno. Un iter farraginoso che mette in difficoltà i Comuni. La proposta di Forza Italia, invece, consente ai soggetti privati e pubblici interessati di presentare le domande in ogni momento dell’anno e dà alla direzione 60 giorni di tempo per rispondere”. A breve, "partiranno le audizioni in Commissione come da protocollo – aggiunge Colarossi – Già lunedì saranno definiti i soggetti da audire. Mi auguro che la proposta sbarchi presto in Aula auspicando un consenso ampio". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dimore storiche del Lazio, la proposta per facilitare l’accesso alla Rete regionale
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