Si è appena giudicata il “Premio della Critica 2007″ con “La Quinta Stagione” colpendo l’immaginario dei 100 critici specializzati chiamati a giudicare i partecipandi dal promotore dell’iniziativa, Musica & Dischi.

Ha avuto la soddisfazione, qualche giorno fa, di esser chiamata a presenziare e presentare un libro di Leonardo Colombari dedicato a “The BossBruce Springsteen, da lei sempre indicato come il suo mentore musicale.

Stiamo parlando di Cristina Donà che, per festeggiare questo ambitissimo premio ci ha concesso un’intervista in esclusiva per parlare del suo ultimo album, del suo amatissimo lavoro e di tanto altro ancora.

[oblo_image id=”1″]La Quinta Stagione: titolo evocativo. Puoi dirci da dove nasce?
Nasce dal mio interesse per la Medicina Tradizionale Cinese, che porta conse una saggezza infinita, qualcosa che ci farebbe bene cercare direcuperare, seppur lontana dai nostri gironi frenetici dove si cerca ditamponare i problemi curandone il sintomo anzichè cercarne la causa“.

Ho passato una giornata intera ad ammirare il tuo cd e non solo a livello acustico. Sfogliando il book e ascoltando le canzoni la domanda nasce spontanea: è voluto il contrasto copertina/argomenti del disco?
“Volevo che la mia foto rappresentasse la figura del guerriero, di colui o coloei che ogni giorno si prepara ad affrontare la vita con coraggio e testa alta. E’ sicuramente più dura rispetto all’atmosfera dei brani e questo non mi dispiace. Nel disco c’è una fermezza di base, una voglia di pulizia e di ordine che incosciamente si può ricollegare alla copertina. E c’è anche la voglia di guardare oltre… raffigurata in questo caso dal collo allungato”.

Cosa ti ispira maggiormente nel momento della composizione?
“Il momento della composizione è ricollegabile ad un processo diintrospezione forte dove ogni cosa può servire da spunto. Diciamo che la condizione necessaria è l’atteggiemento di apertura. Mi piace trovare angolazioni di osservazione insolite rispetto alla vita di tutti i giorni, che è sempre fonte di ispirazione”.

Nel tuo lavoro si nota subito tanta passione e conoscenza che si acquisiscono solo con sacrificio e lavoro. Quali sono stati i tuoi arstisti di riferimento? Chi ti ha, se mi passi il termine, accompagnato durante il cammino?
Grazie, mi fa piacere che tu recepisca questo. Springsteen è stato il mio idolo fin da quando avevo 16 anni, Battisti lo è da sempre. Ce ne sono molti altri, ma direi che lo spirito di devozione e rispetto per questo mestiere lo devo a loro. C’è ancora tanta strada da fare. Ho sempre la sensazione di non aver dato abbastanza energia e passione a questo meraviglioso lavoro“.

“The road not taken” è una poesia di Robert Frost che ben si sposa con le tue scelte artistiche. Sempre pronta a cercare un nuovo sentiero e mai aseguire una strada già tracciata da altri. Quali sono le tue influenze musicali e letterarie?
“Bella poesia, bella metafora! “Io presi la meno battuta e di qui tutta la differenza è venuta”.
Complimenti per la scelta. Mi ricorda l’approccio che ha mio marito Davide (Sapienza, fantastico scrittore-poeta-giornalista decisamente atipico) con la montagna e non solo. Quasi mai percorre i sentieri segnati, ed in effetti l’ignoto è anche fonte di ispirazione. Mi ha insegnato molto.
A questo proposito ammiro profondamente Wislawa Szymborska, che scandaglia sentieri meravigliosamente insoliti quando descrive la realtà nei suoi scritti. Diciamo che mi annoio velocemente perciò trovo nel “percorso alternativo” un escamotage per rimanere sempre all’erta”
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Prossimi impegni lavorativi e sogni…
“Il tour che mi vedrà in giro per l’Italia assieme a musicisti straordinari come:
Piero Monterisi alla batteria, Lorenzo Corti alla chitarra elettrica, Francesco De Nigris alla chitarra acustica ed elettrica, Stefano Carrara al basso e alle tastiere, Emanuele Brignola al basso. E poi vorrei imparare a sciare come si deve, sempre che quest’anno nevichi abbastanza”.

E qui si conclude la nostra intervista… in attesa di grandi successi e… di tanta soffice neve!

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