Un gruppo di studenti e di studentesse dell’Università di Roma La Sapienza ieri, 13 ottobre, ha assistito ad un’anteprima esclusiva al The Space Cinema Moderno di ‘After the Hunt – Dopo la caccia’ di Luca Guadagnino. Un’occasione di confronto per la comunità universitaria che ha visto un’introduzione a cura di Damiano Garofalo, docente del Dipartimento di Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo. Il film – presentato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia – racconta una storia ambientata tra le aule e i corridoi di Yale e, per questo, comunica direttamente con la realtà universitaria, come sottolineato dallo stesso Garofalo: “Partecipare a questa anteprima è un’occasione importante perché è un’opera che ci riguarda”, dichiara alla sala gremita. “È un film sull’università, sul ruolo degli insegnanti, degli studenti, degli assegnisti e dei dottorandi. Dice molto di noi, anche se prende vita in un contesto statunitense. E si presta particolarmente alla discussione, diventando veicolo su ciò che ci circonda nella contemporaneità non solamente, però, nel mondo accademico, ma nella società”.
‘After the Hunt – Dopo la caccia’ – che vede il debutto alla sceneggiatura di Nora Garrett – mette al centro l’accusa della studentessa Maggie (Ayo Edebiri) nei confronti del giovane professore Hank (Andrew Garfield), la quale si confida con la docente e mentore Alma (Julia Roberts) che si ritrova così a dover scegliere se credere o non credere alle accuse della ragazza nei confronti del collega e amico. Il film si sviluppa come un thriller psicologico su dove si cela la verità e come venga influenzata dalle dinamiche sociali di oggi. “Guadagnino è in grado di creare un oggetto di discussione in cui ciascuno degli spettatori deve trovare poi la sua verità”, prosegue Garofalo. “È qui che si ritrova l’ambiguità di ‘After the Hunt’. Non è un caso che il film dialoghi molto con il cinema americano degli anni Settanta, oltre che con i film di Woody Allen, richiamati dal font iconico utilizzato dall’autore statunitense e proposto fin dai titoli di testa”. A seguito dell’introduzione e della proiezione, le studentesse e gli studenti sono stati invitati a dialogare con i docenti Paola Panarese del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, presidente del corso di laurea magistrale in Gender Studies, Culture e politiche per i media e la comunicazione, e Pietro Masciullo, docente del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne, esperto di cinema contemporaneo.
“‘After the Hunt’ è un film che lascia un’impronta”, spiega Panarese. “L’opera parla di violenze e di abusi e lo fa in modo importante e intersezionale. Maggie, la giovane che accusa un docente di averla molestata, è nera e queer, ma è di famiglia benestante. Alma, la professoressa di Julia Roberts, è bianca e benestante a propria volta, ma inserita in un contesto lavorativo profondamente misogino. Ciò mostra come siano tutti vittime e carnefici all’interno della storia. Nessuno ne esce bene. Nessuno di loro è un personaggio positivo, ma ognuno di loro agisce in maniera manipolatoria a proprio modo”.Ciò, secondo Panarese, è l’elemento che più connota ‘After the Hunt’ di Luca Guadagnino come un film sociologico, il quale trova una propria quadra, seppur sempre ambigua, col sopraggiungere del suo finale: “La sequenza finale mi ha fatto venire in mente Judith Butler e la sua teoria della performatività, il nostro mettere in scena dei ruoli esattamente come Guadagnino fa con i suoi personaggi, mossi da ruoli di potere che sono una costruzione sociale in cui ognuno deve performare e comportarsi come sembra venirci richiesto dal contesto in cui ci ritroviamo”.
Masciullo, invece, concentra la propria analisi sull’idea di un cinema contemporaneo che si muove nel contemporaneo stesso, trovando in Luca Guadagnino un autore capace di esprimere al meglio il suo lavoro attraverso le immagini, sebbene ‘After the Hunt’ sia un film che non si risparmia anche dal punto di vista della sceneggiatura e dei dialoghi. “Guadagnino ha una forza tale che riesce a scassinare il dispositivo narrativo di ‘After the Hunt’, interviene Pietro Masciullo. “Fa una cosa che poco spesso si constata con tale potenza ovvero riesce a portare a riflettere il pubblico oltre il testo che viene offerto in superficie, scavando in profondità. Ciò rende le inquadrature non qualcosa che condiziona l’interpretazione, bensì che invita lo spettatore a continuare a guardare. Guadagnino rivendica il creare immagini come atto riflessivo e critico che non può esprimersi come una dinamica di flusso. È un autore che ci invita ad osservare un’immagine e a rimanere a riflettere su quella, offrendo spunti derivanti da libri, musiche, anche altri film, tutti con la finalità di aumentare il proprio bagaglio di strumenti per decifrare il mondo e formare così una propria opinione. Proprio come ci chiede di fare ‘After the Hunt'”.
Tra i film che Masciullo ha citato nelle suggestioni ricevute e condivise con gli studenti c’è il Woody Allen dei titoli di testa, la cui aurea del suo cinema aleggia per l’intera pellicola di Guadagnino. “Il film più affine con Woody Allen è ‘Crimini e misfatti’ del 1989. Anche in quel caso l’opera si apre con un quesito simile a quello discusso all’inizio di ‘After the Hunt’: può esistere una morale pubblica che prescinde da una privata e viceversa? Può la morale essere guidata da questioni personali? In ‘Crimini e misfatti’, poi, al centro c’era un omicidio, qui una molestia, ma in entrambi i casi si tratta di film che guardano al particolare che si riversa nel collettivo”.
Con Masciullo gli alunni si addentrano nelle sfumature e nei citazionismi di Guadagnino, dal poster de ‘Il fiore del mio segreto’ del 1995 scritto e diretto da Pedro Almodóvar che compare in una scena del film alla musica di Ligeti che richiama alla mente ‘Eyes Wide Shut’ sebbene le due melodie non siano le stesse, non dimenticando mai Jonathan Demme, tra i capisaldi della cultura e della cinematografia di Guadagnino. Alla sala, poi, è lasciata la parola per intraprendere un dialogo appassionato e costruttivo che coinvolge gli stessi studenti, pronti a condividere le loro opinioni e riflessioni sul film. ‘After the Hunt – Dopo la caccia’, presentato da Amazon MGM Studios e Sony Pictures, sarà in sala dal 16 ottobre con Eagle Pictures. Nel cast anche Chloë Sevigny e Michael Stuhlbarg, mentre la colonna sonora segna un’altra collaborazione tra Luca Guadagnino e i musicisti Trent Reznor e Atticus Ross.