[oblo_image id=”2″]Il tema delle diaspore ha segnato e segna, talvolta in modo drammatico, la storia del nostro tempo. In questa storia, scritta dai vissuti, emozioni e pensieri dei popoli, entra a buon titolo la musica migrante che mostra tutta la disponibilità all’ibridazione quanto la strenua difesa della propria specificità.

Il Festival Suoni dal mondo di Bologna, che festeggia il suo “diciottesimo compleanno”, tenta di proporre la rappresentazione musicale delle piccole e grandi diaspore. Quella dei rom, popolo migrante per eccellenza, quanto quella degli armeni, la cui musica costituisce una cifra di un’identità perduta; quella dei greci e albanesi trasferitisi in Italia meridionale quanto la diaspora forzata delle popolazioni africane.

Le migrazioni, durature o occasionali, di intere popolazioni o di ristretti gruppi di mediatori professionali – sostiene l’etnomusicologo Nico Staiti, direttore artistico del festival – hanno determinato modificazioni anche profonde delle tradizioni  che avvengono in diversi modi: per contatto, ibridazione, ma anche per opposizione al cambiamento”. Sembrerebbe dunque una nota stonata la presenza delle musiche del Carnevale di Montemarano in programma domenica sera all’Auditorium del Cimes di Bologna. Le musiche del carnevale paiono aver poco a che fare con il concetto di diaspora. ” _ spiega Staiti _ “Il carnevale, però, rappresenta il conflitto tra ordine e disordine e la sua risoluzione in cui sono in gioco opposizioni e mescolanze tra tradizioni locali e musiche importate, da quelle militari a quelle di consumo, tanto asservite al linguaggio carnevalesco da diventare irriconoscibili”.

Ascolteremo, dunque, la Montemaranese, tipica tarantella di Montemarano, in origine eseguita con ciaramella, tamburello, castagnette e voce maschile ed oggi realizzata con clarinetto, canto e controcanto e fisarmonica. Il cambiamento dell’organico, dovuto alle migrazioni e ai “ritorni” dei montemaranesi, non ha inciso sulla struttura musicale originaria che prevede l’alternarsi di percorsi melodici “obbligati” a fasi estremamente improvvisate.

Un’occasione per rivivere artificialmente l’atmosfera di una delle feste popolari più sentite della tradizione campana nell’attesa dell’evento conclusivo del Festival, Africa Blues, in cui alcuni musicisti sudafricani proporranno la kwela, nata nelle periferie urbane del Sudafrica in seguito alla diffusione dei film americani e come adattamento dello swing ai movimenti delle danze africane.

Nell’ambito del Festival Suoni dal Mondo Cimes presenterà la “Tarantella di Montemarano”, simpatica e versatile melodia avellinese originariamente eseguita con una ciaramella, un tamburello, le castagnette e una voce maschile ma che può essere proposta in versione con clarinetto, canto e controcanto o anche fisarmonica, armonia/ritmo, canto e controcanto.

Festival “Suoni dal Mondo”
domenica 25 novembre 2007 ore 21.30
Auditorium – Via Azzo Gardino 65/a – Bologna

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