La Vuelta 2025 Piemonte segna uno storico debutto in Italia, con la Gran Salida da Torino e quattro tappe che hanno acceso i riflettori sulla regione.

Un grande successo per il Piemonte, questo gemellaggio con la celebre corsa spagnola, per la prima volta, approdata in Italia, con l’ultima tappa a cronometro, terminata ieri e partita da Susa alla volta di Voiron, nella vicina Francia.

Vuelta 2025 Piemonte Gran Salida Torino
Vuelta 2025 Piemonte Gran Salida Torino

L’esperienza italiana del giro nazionale spagnolo, “La Vuelta”, dopo un’attesa di circa novant’anni, essendo nata la Corsa come “Vuelta de Espana” nel 1935 fino a diventare la “Gran Salida della Vuelta 2025”, partendo da Torino per la prima volta, come accadde con diverse edizioni del “Tour de France”, caratterizzando la più reale delle città italiane, Torino appunto, come meta ideale per le manifestazioni sportive di livello, al pari delle Olimpiadi Invernali del 2006, al Grande Tennis con le ATP Finals, agli ultimi Mondiali di Calcio disputati in Italia nel 1990 con la presenza a Torino di Brasile e Argentina, tanto per citare alcuni degli avvenimenti sportivi più famosi che la hanno coinvolta.

Tornando alla nostra Vuelta 2025 in Piemonte per la prima volta (straordinario gioco di parole), per cui la Regione ha compiuto un investimento importante ma sicuramente di grande ritorno di immagine per la Città di Torino e per tutto il territorio piemontese, aveva inizialmente destato perplessità la mancata presenza della tv nazionale, unitamente ai canali sportivi idealmente a noi più vicini, con le notizie in tempo reale riportati in scarni e risicati comunicati radio, senza però considerare che la manifestazione, con ormai novanta primavere alle spalle, vanta un pubblico non indifferente nel mondo, ed è seguitissima soprattutto nei paesi dell’America Latina e grazie ad Eurosport (vanta i diritti di trasmissione), che ha garantito la diretta, oltre a loro, a ben 190 Paesi nel Mondo che hanno potuto emozionarsi e magari, chissà, fare anche un pensiero per una futura visita, con le meraviglie della nostra regione, iniziando dalla suggestiva cornice della Reggia di Venaria, nella tappa di esordio, comprensiva oltre che di passerella fino al Motovelodromo di Corso Casale a Torino, passando davanti al monumento dedicato a Fausto Coppi, per poi diventare prima tappa a cronometro fino al traguardo, sotto il Campanile di San Gaudenzio nella città di Novara.

Dopo le ottime sensazioni per questa prima sfavillante performance, è stata la volta del rinomato territorio delle Langhe, partendo da Alba, con un ospite d’onore, il Governatore Alberto Cirio, albese doc, che si è espesso in termini entusiastici per per la vocazione della nostra regione di poter ospitare le maggiori competizioni sul palcoscenico internazionale e dopo il Giro d’Italia e il Tour de France, ecco arrivare anche La Vuelta 2025 Piemonte, auspicando che un giorno, il Piemonte, diventato ormai un punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo, possa anche avere l’opportunità di ospitare un Mondiale. Sarebbe davvero un grande successo!…

Così ha dichiarato Cirio, stringendo anche un legame di profonda amicizia con la delegazione spagnola parlando di simboli cittadini, evidenziando come il simbolo della Città di Torino sia proprio il famoso “ToroVerde”, al pari delle famose corride che si svolgono in Spagna, così come la stessa mascotte della gara ciclistica (e sicuramente non vi erano dubbi) sia proprio un… “Toro”! Tornando alla città di Alba, la Seconda Tappa ha offerto un percorso molto intrigante, partendo dal centro della cittadina famosa nel mondo oltre che per i suoi rinomati vini anche per i suoi inimitabili tartufi, attraversando tutta la provincia di Cuneo, non per niente denominata anche “Provincia Granda” per la sua ampiezza di territorio, passando dalle colline delle Langhe, terre di vini eccellenti come già detto, ai paesaggi montani, fino ad arrivare alla Valle Vermenagna, con l’arrivo fissato a Limone Piemonte, quasi sul Col di Tenda, al confine con la Francia.

Terza Tappa ancora con un avvio pianeggiante partendo dalla Regione del Canavese, territorio regionale a nord-ovest quasi a ridosso della Valle d’Aosta, partendo da San Maurizio Canavese fino ad arrivare anche qui, al pari della tappa precedente, su di un territorio montano, quello della Valle di Ceres, con l’arrivo nell’omonima cittadina, ideologico capoluogo di tutta la vallata. Gran finale, come già anticipato, la Quarta Tappa a cronometro, partita nel quarto giorno di gara da Susa, maggior centro dell’omonima vallata, considerata in un certo senso come una sorta di parte integrante più a sud della Savoia, per arrivare, espatriando nella vicina Val d’Iserè in Francia, a Voiron, nella Regione dell’Alvernia Rodano Alpi, arrivando anche qui ad un dislivello veramente impegnativo per i corridori in gara.

Terminata la giornata del 26 Agosto e terminato anche il tratto montano, La Vuelta ritornerà dentro i confini nazionali ed ivi riprenderà le sue tappe, mantenendo il ricordo di questo anno straordinario in cui Torino ed il Piemonte possono vantarsi di averla ospitata, ricordandosi, dopo le celebri vittorie del 1956, la prima di un italiano in questa prestigiosa competizione, curiosamente sempre con un torinese, tale Angelo Conterno, mentre nel 1968, un super Felice Gimondi, grandissimo ciclista italiano e mondiale, compì il capolavoro denominato “Tripla Corona” vincendo anche Tour de France e Giro d’Italia, poco prima di iniziare la personale sfida contro il belga Eddie Merckx, vincitore a sua volta nel 1973 dopo una combattutissima competizione. Straordinaria anche l’impresa dello spagnolo Pedro Delgado nel 1985 che vinse la manifestazione facendo letteralmente impazzire le platee di casa, bissato da Roberto Heras. Spagnolo come Delgado, grande mattatore della manifestazione, fino allo sloveno Primoz Roglic.

Con lo spagnolo Alejandro Valverde, primatista di titoli vinti con sette affermazioni, negli ultimi anni si sono poi cimentati gli assi del ciclismo mondiale, a partire da Chris Froome, Alberto Contador, Nairo Quintana, Chris Horner e Simon Yates, unitamente ai nostri atleti di casa, Vincenzo Nibali nel 2010 e Fabio Aru nel 2015, dopo Battaglin nel 1981 e Giovannetti nel 1990, che hanno rappresentato al meglio il nostro Paese con questi 6 prestigiosi successi, superati dalla Spagna con 32 vittorie, Francia con 9 e Belgio con 8. Un quarto posto, quindi, del tutto invidiabile nel panorama ciclistico mondiale, che farà ben sperare per un futuro roseo e sempre più, pieno di soddisfazioni.

Torneremo presto a vedere una “maglia rossa”, colore ufficiale della Vuelta e dedicata al vincitore di gara, al pari di quello rosa per il giro italiano e giallo per il tour francese, sulle montagne e sulle colline della nostra regione, dopo questo entusiasmante anno vissuto insieme?

Ci auguriamo veramente di si!

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